Fanno rabbrividire i proclami dei vari presidenti delle regioni del Nord e in particolare quello della Lombardia, Attilio Fonntana, che ormai è sempre più sicuro che il lockdown finirà il 4 maggio.
Insomma, liberi tutti dimenticando che la locomotiva produttiva dell’Italia viaggia a una media di 500 morti al giorno e di un numero ancora elevato di contagiati da coronavirus.
Ai proponimenti dei presidenti dell’Italia settentrionale risponde a mascelle serrate il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca che minaccia di chiudere a doppia mandata i confini del Sud Italia.

Dicevamo delle cifre. Fanno ancora paura. Numeri pesanti che fotografano come il Covid-19 viaggi a velocità spedita e continua a non guardare in faccia a nessuno.
La Protezione civile ha diramato – come sempre il bollettino – aggiornato alle ore 17 di oggi. I contagiati complessivi dall’inizio dell’epidemia sono adesso 172.434, dei quali 42.727 sono guariti e 22.745 sono deceduti. In questo momento le persone positive al coronavirus in Italia sono 106.962. Rispetto a ieri, i contagi sono aumentati di 355 persone; i guariti sono cresciuti di 2.563 unità (mai così tanti); i deceduti sono 575. Mentre 2.812 sono i malati in terapia intensiva, 124 in meno rispetto a ieri. Le persone in isolamento domiciliare sono 78.364 su 106.962: il 73,3% del totale. Eseguiti, in un giorno, 65.705 tamponi: il totale nazionale ora è di 1.244.108 tamponi.
“Il numero dei decessi scenderà ulteriormente”, ma la cosa che “dobbiamo avere bene in testa è la necessità di essere assolutamente cauti e attenti nella ripresa, sia della nostra vita sociale sia delle attività produttive”.
Così il presidente del Consiglio superiore di Sanità e membro del Cts Franco Locatelli, secondo il quale un elemento fondamentale per la fase 2 sarà la capacità di “cogliere gli eventi sentinella” per far sì che eventuali “focolai epidemici locali rimangano tali e non assumano” connotati regionali o nazionali. Il progetto è quelle di identificare tre maxi aree geografiche a Nord, centro e Sud e tenerle aprte per 15 giorni e vigilare attentamente.
“I dati sanitari ci indicano che si è alleggerita decisamente la pressione sulle strutture ospedaliere e tutto ciò ci rende consapevoli del grande lavoro svolto negli ospedali e della collaborazione dei cittadini – ha detto Borrelli – Per questo abbiamo deciso di rimodulare le conferenze stampa: continueremo a garantire massima trasparenza su dati ogni giorno veicolandoli sul sito, mentre due volte a settimana terremo un punto stampa”.
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