“È come se avessero cancellato la parola mafia dal nostro ordinamento giuridico”.
Non usa mezzi termini, Catello Maresca, magistrato napoletano che da pm antimafia ha diretto le operazioni per la cattura della ‘primula rossa’ dei Casalesi, ll boss Michele Zagaria, e oggi è in forza alla procura generale di Napoli. Maresca sintetizza cosi’ quello che a suo giudizio è un periodo di rischio nella lotta alle mafie legato alla gestione dell’emergenza con virus all’interno delle carceri.
Il magistrato è stato bersaglio soprattutto sui social di minacce e ingiurie per la netta presa di posizione all’indomani della nota del Dap del 21 marzo scorso che di fatto ha reso possibile la scarcerazione anche di persone in alta sicurezza se hanno patologie o età tali da essere a potenziale rischio Covid-19 all’interno degli istituti penitenziari.
Sui social analoghi attacchi sono stati rivolti contro il consigliere del Csm Nino Di Matteo, che all’organismo di autogoverno della magistratura aveva chiesto di aprire una pratica sul decreto Liquidita’, e il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.