VIDEO. Salvate il soldato Feltri, nuova sfuriata : “Quelli del Sud che hanno delle malattie gravi vengono a Milano a farsi curare restassero a Reggio Calabria”

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Ormai Vittorio Feltri, direttore editoriale del Quotidiano Libero, è un uomo sull’orlo di una crisi di nervi. I suoi attacchi di senilità giornalistica sfociano nella rabbia e nel furore cieco e disperato che rasentano il ridicolo. Il commenda non si dà pace.

Nella tragica vicenda del Covid 19 proprio non l’accetta che c’è ed esiste un altro Sud efficiente, diligente, rispettoso delle regole, empatico, solidale, laborioso e all’avanguardia con le sue eccellenze.

Tutto immaginava e prevedeva tranne un Mezzogiorno d’Italia nell’accezione dei luoghi comuni rappresentato indolente, rinunciatario, arretrato, cialtronesco, ignorante, sfaticato, incline al delinquere, anarchico e criminale nel momento più tragico e sofferente dell’umanità giganteggiasse scrivendo pagine partigiane di resistenza e di slanci di rara umanità e solidarietà.

Vittorio Feltri e i suoi tanti nipotini, chi per colpa, chi per dolo da giorni riversano la loro comprensibile rabbia, frustrazione e ira contro le regioni del Sud puntanto i cannoni, in particolare, su Napoli.

L’ultima performace del direttore Feltri – ieri sera – nel corso dell’elegante e attenta trasmissione ‘Frontiere’ condotta e ideata da Franco Di Mare. Feltri è iracondo, dopo aver sostenuto in modo compiacente il sistema di potere a trazione leghista della Lombardia di Roberto Formigoni, Roberto Maroni e ultimo Attilio Fontana – in pratica hanno negli anni privatizzato la sanità pubblica – ora si sveglia e constata che la strategia ospedalocentrica delle eccellenze milanesi sotto i colpi del virus erano in realtà un calesse.

Nervoso, arrabbiato e spocchioso il soldato Feltri ha cannoneggiato dai teleschermi: “La Lombardia per molti anni è stato un bene e fino alla vigilia del virus è stata considerata la sanità più importante” spiega un accigliato Feltri –. “Tanto è vero che tutti quelli del Sud che hanno delle malattie gravi dove andavano e dove vanno? – chiede – “Vengono a Milano a farsi curare perchè c’è una sanità più efficiente”. E conclude sbottando : “Altrimenti se ne stavano a Reggio Calabria, mi sembra evidente, invece no tutti quanti qui”.

Peccato che Feltri omette qualsiasi riferimento al meccanismo del riparto del fondo sanitario nazionale per la sanità. Risorse distribuite tra l’altro in base ai criteri della spesa storica e dell’anzianità della popolazione, insomma, le regioni del Sud rispetto a quelle del Nord come accertato e denunciato da vari studi ricevono decurtazioni pesanti di risorse finanziarie.

Disuguaglianze pesanti per legge che spaccano l’Italia in due e inducono e obbligano i meridionali ai viaggi della speranza sanitaria al Nord.

È facile comprendere, a di là della semplificazione sprezzante di Feltri, perchè un ammalato non può restare a Reggio Calabria oppure in Basilicata.

Però come ha dimostrato il flagello del Covid-19 nonostante le scarse risorse il Sud ha conservato una efficiente sanità pubblica di prossimità, dipartimenti territoriali e organismi di vigilanza e tiene ben nascoste le sue grandi eccellenze come gli ospedali napoletani del Pascale e del Cotugno.

Il direttore del Quotidiano Libero se ne faccia una ragione, la rabbia cieca può avere effetti sulla salute, qualcuno salvi il soldato Feltri.

Arnaldo Capezzuto

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