È stato condannato a otto anni di reclusione, per omicidio preterintenzionale, Alfred Idimudia, il nigeriano di 37 anni che la sera dell’8 giugno dell’anno scorso, all’interno della stazione dell ametropolitana di Chiaiano sferrò due pugni al volto del tabaccaio Ulderico Esposito, poi deceduto il 4 luglio 2019, all’età di 51 anni, nell’ospedale Cardarelli di Napoli.
La sentenza è stata pronunciata dal gup Rosamaria De Lellis, al termine del giudizio con il rito abbreviato, ha

Il giudice non ha concesso le attenuanti generiche all’imputato, difeso dall’avvocato Rossella Esposito, ed ha confermato l’aggravante dei futili motivi contestata dal pm Gloria Sanseverino che nella sua requisitoria aveva chiesto una pena di 10 anni.
“La vita di mio marito valeva 8 anni?”, ha detto affranta all’Ansa Daniela Manzi, vedova di Ulterico Esposito, commentando la sentenza.
“Lo scorso anno – ha aggiunto – è stato ucciso un uomo giusto, un marito e un papà esemplare. Nonostante la delusione voglio continuare a credere nella giustizia e a battermi affinché mio marito non sia dimenticato”.
“Per fortuna – ha concluso Daniela Manzi – in Italia abbiamo tre gradi di giudizio, andrò fino in fondo”.
“È pur vero che eravamo a giudizio con il rito abbreviato e quindi era insita la decurtazione di un terzo della pena, – ha commentato l’avvocato Di Sarno e l’avvocato Francesca Golia, componenti del collegio difensivo della famiglia Esposito – ma era auspicabile che il Giudice partisse da una pena leggermente più alta nel calcolo sanzionatorio”.
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