C’è una gola profonda. Un collaboratore di giustizia che con estrema precisione ha vuotato il sacco e spiegato nei minimi praticolari e dettagli il sistema Cesaro a Sant’Antimo. Fatti, circostanze, segreti che nel corso delle indagini hanno trovato un riscontro significativo. Si chiama Claudio Lamino e si occupava di recuperare preferenze in cambio di soldi, per la fmiglia Cesaro.
Il collaboratore di giustizia conferma ai pm che erano parecchi i “galoppini” deputati a questo ruolo. Lui, afferma, riceveva ingenti somme di denaro per raggiungere quest’obiettivo, decine di migliaia di euro.
Non solo, Lamino riferisce anche che il primo punto di riferimento del boss Pasquale Puca era proprio Antimo Cesaro, l’unico dei fratelli per il quale il gip di Napoli ha disposto il carcere.
Nel corso di un interrogatorio che risale al 22 maggio 2017, Lamino parla della compravendita di voti in relazione alle comunali 2012: fa i nomi dei galoppini e riferisce anche di un ‘cambio di casacca’ eccellente, quello di un consigliere di centrosinistra, molto appetibile per gli schieramenti politici della città in quanto capace di gestire un importante bacino di voti.
Il soggetto in questione, dice ancora Lamino, è legato al clan Verde, circostanza che gli conferisce una certa capacità di imporsi. “…è legato ad esponenti del clan Verde e in particolare a Verde Mario, detto ‘il tipografo'”, dice ancora il collaboratore di giustizia.
Lamino spiega ai magistrati e al Ros che gestisce alcune attività ma che fa anche l’usuraio. Il suo passaggio dal centrosinistra al centrodestra fece scalpore all’epoca, e fu frutto di un accordo che, ancora una volta, avrebbe visto come determinante l’intercessione di Antimo Cesaro presso l’Ufficio Tecnico Comunale: il soggetto, dice Lamino, “…aveva acquistato un palazzo in via…. dove abita tuttora… durante i lavori lo stesso realizzò un piano ulteriore a quello consentito”.
Il “pentito” riferisce anche che il capo dell’ufficio tecnico del Comune, sollecitato da Antimo Cesaro, rese possibile una sanatoria per quello stabile, e grazie a questo importante favore il proprietario dello stabile decise di passare dal suo schieramento a quello del centrodestra.
Insomma, dopo “l’ottenimento di questo favore … si decise a transitare nelle fila del centrodestra. Io sono a conoscenza di questa cosa” – afferma – “perché è stato lo stesso … a confidarmela”.
La vicenda è collocata temporalmente tra il 2013 e il 2014. Lamino sottolinea, infine, “…che quando Cesaro Antimo mandò a chiamare” il capo dell’ufficio tecnico “per incaricarlo di questa vicenda si rivolse a me per portare l’ambasciata”.