Il lapsus per Sigismund Freud, l’inventore della psicoanalisi, rientra negli atti mancati, atti involontari non casuali.
La riflessione nasce spontanea : l’intervento di ieri al Senato di Matteo Salvini e quel passaggio sugli immigrati dove il capo della Lega mentre fa il suo discorso dice: “Porti chiusi condannano a morte migliaia di persone”.
Per un attimo è raffiorato nel suo strado di coscienza istintiva un concetto che la coscienza vigile tiene a bada ossia la consapevoleza che i porti chiusi cioè l’impedire fisicamente i profughi o naufraghi di sbarcare nei nostri porti contribuisce a farli morire.
Un attimo di distrazione, un momento di disorientamento e la perdita per un attimo del controllo.
Matteo Salvini racconta quello che davvero pensa, che è radicato nella sua vera coscienza: i “Porti chiusi condannano a morte migliaia di persone”. Compreso l’errore è scattato subito l’allarme.
La coscienza artefatta quella che impone i pensieri propri precipitosamente ha bastonato quella inconscia e subito ci ha messo una toppa. Salvine si è corretto un istante dopo: “I porti aperti condannano a morte”.
Il lapsus del leader della Lega Matto Salvini durante il suo intervento in Senato, dopo l’informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo di venerdì.