Con il voto favorevole del sindaco Pasquale Di Marzo e dei consiglieri Gennaro De Simone, Ivan Aprea, Giuseppe Annone, Raffaele Castiello, Paolo Rea, Raffaele Ricciardi, Raffaele Montanino, Concetta Neri, il Consiglio comunale di Volla ha approvato a maggioranza la delibera che autorizza la demolizione e ricostruzione di un fabbricato da adibire a edilizia residenziale sociale in località Masseria De Carolis.
Le ruspe a breve si metteranno in moto e aggrediranno un’area con destinazione urbanistica della sottozona A1-restauro. In pratica, come recita il vecchio ma vigente piano regolatore generale del Comune di Volla in località Masseria De Carolis, esiste un vincolo di conservazione assoluta dell’organismo architettonico e pertanto sono consentite solo opere di restauro statico architettonico ed adeguamento funzionale.
A rafforzare questo saggio orientamento – come fanno notare ex amministratori – c’è nella relazione del preliminare di PUC del 2008 e nell’attuale relazione del preliminare di PUC 2020, la località Masseria De Carolis insieme ad altre aree – tra le quali via Manzoni dove è in corso un abbattimento di un altro fabbricato storico – sono oggetto di tutela da parte della competente Soprintendenza.
Forse qualcuno e nello specifico l’amministrazione comunale, in modo preliminare, doveva chiedere un parere alla stessa Soprintendenza? È stato chiesto? Chi ha deciso per la demolizione, se in modo esplicito la catalogazione alla sottozona A1 è obbligatoriamente vincolata al restauro conservativo? È stato redatto un progetto alternativo che puntava esclusivamente al restauro conservativo ?
È stata presentata il 29 agosto dell’anno scorso con protocollo 26162 una istanza di permesso di costruire con “la demolizione e la ricostruzione di un fabbricato da adibire a edilizia residenziale sociale (ERS), ludoteca e ristrutturazione della cappella esistente in località Masseria De Carolis e precisamente in via De Carolis 166”.
L’amministrazione ha avviato l’iter procedurale e autorizzativo, pare senza affrontare, neppure in fase istruttoria, la faccenda del vincolo.
Ma quest’area fa parte come recita la relazione aggiornata del preliminare di PUC 2020 “Diverse masserie, di cui alcune testimonianze sono ancora visibili, erano localizzate nella zona Monteoliveto, in prossimità dell’omonima via, e nelle aree delle attuali via Manzoni, via De Carolis, via Rossi, via Lubrano, via Filichito, via Roma Via Eiunaudi”.
È chiaro che per la ‘Masseria De Carolis’, ci vorrebbe una attestazione da parte della Soprintendenza che dichiari che non è soggetta a nessun vincolo e quindi renda legittima la conformità dell’atto d’indirizzo e quindi la successiva deliberazione.
La domanda la si ripone in modo più esplicito : nel corso del Consiglio comunale del 22 maggio proprio in relazione al punto 5 dell’ordine del giorno alcuni consiglieri, nel corso dell’acceso dibattito, posero il quesito dell’approfondimento dell’aspetto dei vincoli.
Discussione rinviata al Consiglio comunale che si è concluso oggi con la delibera approvata a maggioranza. Resta però inevasa l’interrogativo: La Soprintendenza è stata investita della vicenda? Esiste una relazione tecnica ? C’è un parere?
Sembra che nella sartoria edilizia di Volla sia stato cucito un abito con la dicitura: “La pratica passa alla Giunta Comunale che constatata l’urgenza e la priorità dell’intervento autorizza anche perché una perdita di tempo potrebbe causare grave nocumento alla pubblica e privata incolumità”.
Un criterio che sembra stato adottato anche per un altro fabbricato storico di Volla quello di via Manzoni. Un paio di settimane fa con dubbie misure di sicurezza è stato abbattuto un vecchio edificio al suo posto sorgerà – secondo il permesso di costruire n°2 del 19 novembre 2019 – un nuovo fabbricato residenziale con un ampliamento del 35 per cento.
Intanto, l’atto ispettivo formalizzato da quattro senatori e rivolto al ministro dell’Interno Lamorgese da parte di Sandro Ruotolo che ha chiesto di verificare l’eventuale nomina di una commissione d’accesso al comune di Volla per verificare la correttezza degli atti e se estiste ancora un condizionamento malavitoso comincia a muovere i primi passi.
Gli uffici del Viminale hanno cominciato attraverso al prefettura di Napoli la parte istruttoria.
Sorprende ed è un dato significativo che il piccolo comune della cinta vesuviana che conta circa 25mila abitati ha un numero rispetto alla densità abitativa di sportelli bancari paragonabile a quelli di una grande metropoli. Altro rilievo è la quantità di società di costruzioni e agenzie immobiliari, il più delle volte collegate alle prime, che opera su di uno stesso territorio.
Arnaldo Capezzuto