Marcavano il cartellino, risultavano presenti però andavano altrove e non nella sede dove epletare le loro funzioni lavorative. I furbetti del cartellino sono stati pizzicati e ora sono finiti nei guai.
Trentadue dipendenti dell’Asl Napoli 2 sull’isola di Ischia sono stati iscritti nel registro degli indagati per peculato.
L’inchiesta e’ coordinata dal pm Antonello Ardituro della Procura di Napoli e culminata questa mattina con un blitz della Guardia di Finanza.
Le persone destinatarie degli avvisi di garanzia, tra cui medici e funzionari, lavorano presso vari uffici isolani dell’azienda sanitaria e avrebbero commesso i reati tra ottobre e novembre del 2018.
L’indagine e’ durata 18 mesi, tempo necessario per controllare i movimenti delle persone che timbravano il cartellino e poi andavano in giro a compiere altri lavori.
Tra i casi emersi durante gli accertamenti delle fiamme gialle figura anche quello piuttosto singolare in cui, uno degli indagati, dopo aver timbrato il cartellino, si allontanava dal posto di lavoro per andare in chiesa a pregare.
Uno di loro, per esempio, dopo aver timbrato passava ore in chiesa a pregare; molti altri invece svolgevano il doppio lavoro. I finanzieri si sono avvalsi di telecamere e microspie per documentare le irregolarita’.