Nuovo scioglimento di un’amministrazione comunale in Campania. Questa volta nel mirino dell’Antimafia è finito il Comune di Sparanise in provincia di Caserta. Ieri il Consiglio dei ministri ha sciolto il Consiglio comunale per “Ingerenze criminali”.
Il sindaco Salvatore Martiello è coinvolto da tempo in un’indagine della Dda e rislutano provati ed oggettivi condizionamenti della criminalità organizzata sulle scelte dell’amministrazione. C’è scritto nella relazione: “c’è l’accertata presenza di forme d’ingerenza da parte della criminalità organizzata, che compromettono il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”.
La decisione è stata adottata nel corso del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, come rende noto il comunicato di Palazzo Chigi. È il quarto Comune sciolto in Campania per infiltrazioni della criminali organizzata.
La gestione del Comune è stata affidata a un’apposita commissione straordinaria, per la durata di 18 mesi.
In particolare si fa riferimento al coinvolgimento, nel dicembre 2021, del sindaco Salvatore Martiello in un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha indagato sugli affidamenti in materia di servizi sociali, contestando a Martiello i reati di turbativa d’asta e corruzione con l’aggravante mafiosa per una gara indetta dall’ambito sociale C9, che sarebbe finita coop gestite da personaggi ritenuti vicini al clan dei Casalesi.
L’inchiesta dell’antimafia vede indagati oltre venti tra dipendenti comunali e imprenditori diverse coop sociali.