Domani termina la quattro giorni del Capodanno napoletano con il grande concerto firmato dal Maestro Roberto De Simone

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Dopo il grande successo di pubblico per i tantissimi eventi musicali programmati per festeggiare il capodanno più lungo d’Italia, dal concerto tributo a Pino Daniele passando per quello al carcere minorile di Nisida, quello delle orchestre giovanili al Palavesuvio e quello di Rkomi con oltre 12 mila persone accorse in piazza Plebiscito, termina la quattro giorni del capodanno napoletano.

Pino Daniele, foto di Giovanni Canitano

Prima però ci sarà il Peppy Night del mattatore Peppe Iodice, e un cast stellare, che stasera 31 dicembre ci accompagnerà al 2023. Contemporaneamente due grandi discoteche all’aperto sul Lungomare. Ma al programma del Capodanno a Napoli non poteva mancare la musica classica e tradizionale composta per il Santo Natale.

Quindi domani nella splendida cornice di San Domenico Maggiore si terrà un concerto dedicato al Maestro Roberto De Simone per cominciare nel suo nome l’anno in cui cadono i 90 anni dello straordinario compositore. Ad annunciare la sorpresa è stato direttamente il sindaco Gaetano Manfredi che nei mesi scorsi ha incontrato il Maestro personalmente per raccogliere idee e progetti ed ha ritenuto doveroso offrire ai napoletani e ai turisti simbolicamente il primo giorno dell’anno anche questo evento inserito nell’ambito del progetto ‘Napoli Città della Musica’.

Elsa Evangelista, direttore artistico dell’Associazione Musicale La Nuova Polifonia, che cura l’organizzazione del concerto ha dichiarato: “Sono felice di offrire alla città un concerto in grado di sottolineare e rinsaldare i tradizionali e pluricentenari rapporti di intesa e collaborazione artistica e culturali tra due grandi capitali, Napoli e Madrid”.

L’evento prevede un’importante cantata composta per il Santo Natale, il Mottetto natalizio “Quem vidistis pastores”, per soli coro e orchestra attribuito a Carmine Giordano (1685-1758); si tratta di una composizione riportata alla luce proprio dal Maestro De Simone e da lui revisionata.

Il Mottetto ripercorre la storia della produzione napoletana, un momento musicale al quale Napoli, segnatamente presso la Basilica di San Domenico Maggiore, non ha mai rinunciato sin dal 1737, anno della sua prima esecuzione, la Cantata è legata all’insediamento di Carlo di Borbone e allude proprio al bisogno di rinnovamento culturale della Città che combacia con la figura del sovrano. “L’affermazione conclusiva dei pregi musicali e letterari bene giustifica e spiega la persistenza esecutiva del brano celebrativo per duecentoventi anni, sia del Natale, sia del Re Carlo” r. Roberto De Simone.

“All’esecuzione del Mottetto si affiancano alcuni villancicos per sottolineare ulteriormente la vivacità e il fermento culturale del Regno di Napoli”. Come evidenziato dal Maestro Alessandro De Simone, direttore del concerto.

Il concerto vanta la partecipazione di un pregevole quartetto di solisti e di strumentisti: Soprano Maria Grazia Schiavo – Mezzosoprano Annarita Gemmabella – Tenore Stefano Sorrentino – Basso Filippo Morace – Chitarra Francesco Scelzo – Organo Sergio Orabona Ad aprire il programma la “Sonata Pastorale in Fa Maggiore” di Domenico Scarlatti (1685-1757); seguono la “Batalla de Sexto Tono” di Josè Ximénez (1601-1672), “Riu Riu Chiu”, Villancico de Navidad (anonimo XVI secolo) e “Seguidilla y fandango de Navidad” di Josè de Nebra.

La chiusura del concerto è affidata invece al tradizionale canto natalizio “Quanno nascette ninno” composto da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787). Orchestra La Nuova Polifonia, Coro Ensemble Vocale di Napoli Direttore Alessandro De Simone, Maestro del coro Antonio Spagnolo, Maestro addetto alla produzione musicale Elsa Evangelista

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