Se leggendo le statistiche i numeri dei reati sono complessivamente in diminuzione rispetto agli altri anni c’è da evidenziare un aumento significativo del fenomeno dello spaccio delle sostanze stupefacenti decisamente in crescita con più 19 per cento rispetto al 2022 alla fine di questo 2023 .
Un aumento del consumo di stupefacenti che allarma e trasforma sempre più Napoli e la sua ampia area della città metropolitana in uno snodo per la vendita e l’uso di droghe.
I dati sono snocciolati dal prefetto di Napoli, Michele Di Bari, nella conferenza stampa di fine anno per tracciare un bilancio, una sorta di consuntivo. Il numero uno del palazzo di Piazza del Plebiscito prima di oziare nelle analisi tecniche ringrazia il suo predecessore Claudio Palomba che il 15 dicembre scorso ha ceduto il testimone.
Il nuovo rappresentante del Governo sul territorio con accanto il questore Maurizio Agricola e i vertici provinciali di carabinieri e guardia di finanza illustra le cifre dell’impegno delle forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità comune e di quell’organizzatore sottolineando una diminuzione dei reati predatori ma di un aumento, invece, il traffico di sostanze stupefacenti.
In diminuzione gli omicidi volontari, mentre nella sostanza restano purtroppo costanti quelli da attribuire di stampo camorristico. Netto calo dei reati di usura, un dato che va letto molto probabilmente in relazione al calo di denunce. Gli arresti rispetto al 2022 sono aumentati: 551 in più.
Un inciso il nuovo prefetto lo dedica alle vittime innocenti: “Il 2023 ha visto la morte di Francesco Pio Maimone e di Giovanbattista Cutolo. Morti – spiega Di Bari – che devono essere di monito nei confronti dei giovani. Affinché episodi del genere non accadano più”.