È tempo di tintarella e la maggior parte delle donne che hanno fatto ricorso a interventi di chirurgia estetica per sfoggiare décolleté generosi o glutei super tonici si prepara a farsi ammirare in spiaggia.
Tuttavia è in continuo aumento il numero delle ‘pentite del bisturi’, deluse cioè dal risultato: circa il 20% di coloro che hanno utilizzato il silicone o altre sostanze permanenti per attenuare le rughe o ridelineare i profili del volto dichiarano di avere problemi e più del 10% ha scelto di tornare indietro.
Tra le cause principali l’utilizzo di materiali sintetici non biocompatibili o in forma libera. Tra questi uno dei più usati fino a poco tempo fa era il silicone liquido o sostanze affini, che serviva per delineare i contorni del viso, rimodellare la fisionomia o aumentare, ad esempio, il volume di labbra e glutei.
In Italia l’infiltrazione di olio di silicone a scopo estetico è vietata ormai da anni, ma non c’è solo il silicone. Esiste una vasta pletora di sostanze sintetiche ancora sul mercato, che hanno creato non pochi problemi alle ‘affezionate del ritocco’. Così si sente parlare di ‘pentite’ che vogliono o pensano di rimediare.
“Purtroppo tornare indietro non è così semplice – afferma Francesco D’Andrea, ordinario di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica alla Federico II di Napoli – a differenza del silicone usato per gli interventi al seno, quello in forma libera o sostanze sintetiche affini, impregnano i tessuti e nel tempo possono migrare oppure creare reazioni infiammatorie, come avviene per tutte le sostanze chimiche non metabolizzabili dall’organismo”.
“Una volta introdotte nel corpo è possibile che si attivi un processo infiammatorio che tende ad inglobare il materiale estraneo nei tessuti – continua D’Andrea -. Nella migliore delle ipotesi – aggiunge lo specialista – anche in assenza di una reazione infiammatoria si assiste ad una migrazione di queste sostanze determinata dalla forza di gravità. Fino ad oggi sono stati effettuati oltre 2 milioni di interventi con silicone liquido e sostanze affini”.
Inoltre, spesso, durante la rimozione di questi materiali viene asportato anche il tessuto limitrofo al quale essi si sono legati. Nel caso del silicone liquido, in particolare, si creano spesso reazioni infiammatorie sottocutanee di tipo pseudotumorale, che, nel processo di rimozione, rendono necessaria l’asportazione anche dei tessuti vicini.
Tutte queste complicazioni rendono complessa e difficile l’asportazione totale della sostanza, dando origine ad un’ulteriore problematica: il silicone residuo nel tessuto può stimolare nuovamente la formazione infiammatoria di tessuto di granulazione.
Recentemente stanno emergendo nuove terapie con risultati preliminari incoraggianti che sfruttano la luce laser attraverso l’introduzione sottocutanea di una fibra ottica che fotocoagula il tessuto infiammatorio del granuloma o l’uso di radiofrequenze anche in modalità transcutanea, non invasiva.
Nel caso delle depressioni che si possono formare sul viso la tecnica migliore è il lipofilling con grasso autologo, cioè l’innesto di tessuto adiposo nella sede della depressione, prelevato dalla stessa paziente e preparato in modo appropriato.
Da qui il vademecum di D’Andrea per chi volesse ricorrere alla chirurgia estetica: “A chi volesse sottoporsi ad interventi di chirurgia estetica raccomando vivamente di rispettare cinque indispensabili regole: rivolgersi sempre a medici altamente qualificati; non chiedere l’infiltrazione di sostanze sintetiche non riassorbibili; chiedere sempre al medico la finalità dell’infiltrazione che ci vuole effettuare, se per biostimolazione o riempimento volumetrico; chiedere sempre e verificare il prodotto che verrà infiltrato, facendosi rilasciare alla fine una dichiarazione su carta intestata del medico che specifichi nome, scadenza e numero di lotto; infine non cercare il risparmio, i prodotti migliori e più sicuri hanno anche un costo più elevato per il medico e quindi anche per l’utente finale”.
“Infine, vorrei dare consigli alle ‘nuove arrivate”’: non fatevi mai infiltrare sostanze sintetiche per eliminare le rughe. L’acido ialuronico reticolato è il prodotto più sicuro; pretendete dal medico l’etichetta del prodotto dove è indicato il numero di lotto e la scadenza. Inoltre è importante non fare il botulino e fillers nei centri estetici: molti non sanno che è vietato dalla legge, oltre ad essere pericolosissimo” – conclude Francesco D’Andrea, ordinario di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica alla Federico II di Napoli -.