L’Italia guada al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lui saprà fare le scelte giuste e oculate per rasserenare il Paese.
E pensare che addirittura l’anno scorso nelle fasi concitate dell’immediato dopo voto, Luigi Di Maio, nel corso di un comizio sgraziato accusò il Capo dello Stato di alto tradimento, senza escludere l’impeachment. Il livello è basso.

Sergio Mattarella è una roccia. Un grande presidente della Repubblica. Qualcuno lo paragona all’indimenticabile Sandro Pertini.
Sta di fatto che l’inquilino del Quirinale è visto dagli italiani come un padre nobile, un uomo delle istituzioni e davanti al suo essere arbitro e custode della Costituzioni proprio tutti abbandonano le velleità di parte e i rancori personali.

I capelli bianchi, l’azzurro degli occhi, quel portamento da siciliano aristocratico, il dolore in ogni ruga nell’aver raccolto l’ultimo sospiro del fratello Piersanti trucidato e massacrato dai killer della mafia. Il suo è il corpo dell’Italia, il rappresentate di quel Paese laborioso, silenzioso, umile che lontano dai riflettori fa il proprio dovere fino in fondo.
Nei sondaggi Mattarella è ai primi posti nel gradimento e nella fiducia dei cittadini. Non casualmente c’è chi ha stilizzato il cognome Mattarella facendolo diventare brand e stampando magliette, tazze, cappellini. Con la vendita dei gadget si aiutano l’ong che salvano i migranti in mare.

Sul web circolano simpatici fotomontaggi con Mattarella che si esprime rispetto alle situazioni folle della politica italiana rompendo il suo proverbiale e impenetrabile silenzio. Si ride con affetto.
Giulia Rosati
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