Vittorio Feltri nei guai. Con l’esposto di Ruotolo e Borrometi presto sarà ascoltato dal Consiglio di Disciplina

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A breve sarà preso in carico dal Consiglio di Disciplina territoriale dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia l’esposto contro Vittorio Feltri, direttore del quotidiano Libero, presentato dai due giornalisti Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi.

È un atto dovuto che tra qualche giorno formalmente sarà aperto un procedimento nei confronti di Feltri.

La segnalazione è stata inoltrata, nei giorni scorsi, ai massimi vertici degli organismi della professione.

Nell’esposto si elencano in modo dettagliato specifici articoli discriminatori contro il Mezzogiorno d’Italia firmati da Feltri. In particolare scrivono Ruotolo e Borremeti : “Il giorno 5 settembre 2019 in un articolo sul nuovo Governo della Repubblica dal titolo ‘Peggio di così non poteva capitarci. Ci sarà da divertirci’. All’ultimo capoverso scrive: ‘Lasciamo a Conte il suo zoo pieno di terroni e e ostile al Nord che li mantiene tutti'”.

L’inziativa dei due cronisti da anni sotto scorta per le gravi minacce di morte subite da organizzazioni mafiose sta creando all’interno degli organismi della professione non poche polemiche.

Più volte i due giornalisti aveva segnalato informalmente le offensive e discriminati prese di posizione di Feltri addirittura per protesta si autosospesero dall’Ordine gesto che provocò la stizza di Carlo Verna, presidente dell’Ordine Nazionale dei giornalisti.

“Condivido le ragioni dei colleghi Borrometi e Ruotolo sul caso Feltri-Camilleri, se l’Ordine dei Giornalisti fosse un club mi autosospenderei pure io. Ma non lo è e l’istituto dell’autospensione non esiste, ci si può semmai cancellare, astenendosi dallo svolgere la professione e, salvo il diritto d’opinione, poi iscriversi di nuovo quando sono cessate le ragioni di cui alla polemica” spiegò a giugno Verna.

A quel punto Ruotolo e Borrometi hanno percorso la strada dell’atto formale come i due colleghi per “intervenire concretamente, ci è stato detto, bisogna seguire le regole dell’Ordine. Feltri è iscritto all’alba dei giornalisti della Lombardia e quindi abbiamo atteso l’ultimo editoriale e abbiamo scritto al consiglio di disciplina territoriale dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia chiedendo l’apertura del procedimento nei confronti di Vittorio Feltri”.

La risposta piccata del direttore del quotidiano Libero non si è fatta attendere: “Ruotolo e Borrometi mi denunciano per un articolo? Al giornalista che ha offeso la figlia di Salvini però non hanno detto nulla”.

E aggiunge: “Non capisco quale sia il problema, so che non hanno simpatia per me ma facciano quello che vogliono – replica – ‘Terrone’ è un termine che viene usato per sfottere, e io lo uso in questo senso; ha anche un significato denigratorio ma io non ho mai denigrato alcun meridionale, ormai nessuno più ce l’ha con i meridionali”.

Il direttore di Libero sa bene che quando sarà convocato dal Consiglio di Disciplina dovrà spiegare, argomentare e giustificare alcune ‘uscite’ esposte nei suoi editoriali poco compatibili con le norme deontologiche e di correttezza che regolano la professione.

Intanto, l’associazione socio culturale ‘Movimento Economico Social Popolare Intereuropeo (Mespi), che si occupa, tra l’altro, di monitorare i mass media per contrastare l’immagine spesso negativa dei meridionali, e presieduta dall’ingegner Francesco Terrone ha presentato querela-denuncia contro Feltri per l’editoriale su Libero in cui ha scritto: “Lasciamo a Conte il suo zoo pieno di terroni”.

Arnaldo Capezzuto

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