“Non ci arrenderemo mai finchè non avremo giustizia per Norina”. Una sola voce di una moltitudine di persone che si è dato appuntamento davanti alla chiesa di S.Cosimo e Damiano nel quartiere Secondigliano per ricordare Norina Matuozzo, 33 anni, uccisa dal marito Salvatore Tamburrino, uomo di fiducia del boss latitante Marco Di Lauro.
È il 2 marzo 2019, dopo il femminicidio Tamburrino scappa e si costituisce. Poco meno di mezz’ora è finisce in manette il rampollo dei Di Lauro, un arresto clamoroso. Notizia che fa il giro del mondo.
Marco Di Lauro era il secondo della lista dei latitanti, ricercato a livello internazionale, il suo nome veniva solo dietro a quello del boss mafioso Matteo Messina Denaro.
Evento che offusca, oscura l’omicidio di Norina. Ora la famiglia della 33enne teme che l’autore di quell’efferato omicidio resti impunito, visto anche la sua decisione di collaborare con lo Stato e quindi usufruire di tutti gli sconti di pena previsti.
La manifestazione di questa sera lungo le strade di Secondigliano vuole lanciare un messaggio al mondo della giustizia: una madre, una moglie, una donna è stata ammazzata a colpi di pistola.
Punita perchè aveva detto basta, perchè aveva capito che lei nulla c’entrava con quell’esistenza e con quell’uomo. Uccisa perchè era andata via per salvare i suoi figli.
La famiglia, le sue amiche, le persone che la vogliono bene gridano un ‘no’ forte al tentativo di Tamburrino di scansare la galera e restare impunito. La giustizia e la verità devono fare il proprio corso. Salvatore Tamburrino deve pagare per il crimine che ha commesso.
Non accettava che Norina fosse andata via e tornata a casa dei suoi genitori a Melito. Un gesto quello di Norina di rottura perchè non condivideva nulla di quell’uomo, l’unico suo pensiero perenne era quello di mettere in sicurezza i suoi due figli.
Il corteo si è aperto con un grande striscione su cui vi era scritto: “Norina vive nei nostri cuori” e poi tanti cartelli “Non resteremo mai in silenzio, giustizia per Norina”.
Pier Paolo Milanese