Napoli ha perso un figlio. Dolore, rabbia e tragedia. Pasquale Apicella, 37 anni, partenopeo innamorato della sua città, indossava la divisa con onore, dignità e spirito di servizio. Questa è la meglio gioventù di Napoli. Orgoglioso della sua città. era originario del rione Gescal a Miano ma residente a Marano.

Pasquale era un agente scelto, in forze al commissariato Secondigliano, un bravissimo poliziotto che in molti interventi si era contraddistinto per abilità, tatto, sensibilità e abnegazione. Pasquale Apicella era un degno rappresentante dello Stato.
Anche stanotte in seguito a un tentato furto in una banca con l’assistente Capo Salvatore Colucci – rimasto ferito – sono intervenuti non appena la centrale ha diramato via radio la segnalazione. Dovere, solo dovere.

Solo e sempre dalla parte dei cittadini, solo e sempre per il rispetto della legge, solo e sempre servitori dello Stato.
È uno strazio, un dolore enorme e alla mente tornano i nomi e i cognomi degli eroi in divisa Antonio Ammaturo, Pasquale Paola, Salvatore D’Addario e tanti altri.

Al prefetto Franco Gabrielli, capo della Polizia è giunto il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Con profonda tristezza ho appreso la notizia del decesso in servizio dell’Agente scelto di P.S. Pasquale Apicella nel corso di un intervento per fermare i responsabili di un tentativo di furto presso un istituto bancario di Napoli. Nell’esprimere a lei e alla Polizia di Stato la mia solidale vicinanza, la prego di far pervenire ai familiari le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio e all’Assistente Capo Salvatore Colucci, rimasto ferito nell’intervento, gli auguri di pronto ristabilimento”.
Non si può e non si deve accettare questa immane tragedia come ‘imprevisti del mestiere’.
È scomparso un figlio di questa città, è scomparso un pezzo di Napoli. Sua moglie e i due suoi figli di 6 anni e due mesi ancora di più devono essere amati e sostenuti. Napoli non dimenticherà.
Arnaldo Capezzuto
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