“A.A.A. Posto di lavoro offresi. Citofonare Di Maio. (Solo appartenenti al clan degli amichetti)”.
Comincia così il ‘manifesto’ denuncia affisso abusivamente nelle strade di Pomigliano d’Arco e in altri comuni limitrofi a pochi chilometri da Napoli.
Un manifesto che denuncia, con tanto di nomi e cognomi, il cerchio magico del ministro degli affari esteri e capo politico del Movimento 5 Stelle.
Un fuoco amico per evidenziare che alla fine ‘l’uno vale uno’ è stato buon e suadente slogan elettorale. Il Movimento 5 Stelle rischia di implodere, nel concreto le sue pratiche interne si discostano molto dai principi fondativi e dalle belle parole iniziali che nei fatti restano belle parole.
“Dario De Falco, candidato sindaco, consigliere comunale M5 desaparecido, a Palazzo Chigi con uno stipendio di 10.000 euro, senza un curriculum, su raccomandazione dell’amico suo”- è scritto.
L’attacco è a De Falco che proprio a Pomigliano, al di là di ogni regolamento, è presente a parole come M5S ma nei fatti compare in consiglio comunale con un suo personale gruppo consiliare ‘Gruppo De Falco’. Unico caso in tutta Italia.
“Salvatore Esposito, consigliere comunale 5S, trasferito dalla Leonardo di Nola a quella di Pomigliano (vicino a papà e mamma), saltando ogni lista di attesa” – continua il manifesto di denuncia.
Il capitolo più corposo non poteva essere diversamente dedicato a Domenico Mimmo Migliorini, consorte della consigliera Valeria Ciarambino.
Il Migliorini – grazie alla notizia svelata dalla Domenicasettimanale.it – è finito al centro di una polemica perché ricollocato presso un eurodeputato dopo aver svolto per 4 anni e mezzo di attività in Consiglio regionale come segretario e tuttofare della moglie, senza un contratto, senza un rapporto di lavoro, senza – in pratica – un formale accesso alle Istituzioni.
“Mimmo Migliorini Ciarambino, in arte marito della consigliera 5S Valeria Ciarambino, assunto come collaboratore della parlamentare europea 5S Chiara Gemma”.
L’avviso pubblico si conclude con una chiosa sibillina, ma forse non tanto: “Manca solo il consigliere Salvatore Cioffi e il cerchio è chiuso. Salvatore siamo tutti con te! Dai che ce la fai” e sotto chiudono il manifesto una serie di simboli di formazioni politiche e liste civiche.
La matrice del manifesto è chiaramente interna al Movimento 5 Stelle, spia del grande disagio, polemiche, confusione e fermento che regna ormai nel ventre grillino.
Arnaldo Capezzuto