Familismo a 5 Stelle: scocca l’ora dei complotti e delle trappole ad orologeria

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Silenzio assoluto. Calma e gesso. Freddezza. Così adda passà a nuttata nella segreteria della Commissione speciale trasparenza della Regione Campania presieduta da Valeria Ciarambino.

La nomina di Mimmo Migliorini, marito della consigliera a 5 Stelle, ad assistente della eurodeputata Chiara Maria Gemma – come ha svelato in esclusiva questo giornale – ha suscitato un nugolo di polemiche specialmente tra le fila dei Pentastellati.

C’è chi lancia l’accusa di una mini parentopoli formato 5 stelle scoppiata in casa dei presunti fustigatori dei cattivi costumi altrui. Il post scritto dallo stesso Migliorini sul suo profilo Fb pare non aver avuto l’effetto sperato ovvero quello di calmare gli accesi animi di attivisti e volontari che denunciano di essere discriminati.

“Mi spiace solo che una mia scelta diventi strumento per colpire la mia compagna di vita. Mi preme precisare che, oltre a condividerne la scelta, come farebbe qualunque marito con la propria consorte, Valeria non c’entra assolutamente nulla con il rapporto, prima umano e oggi professionale, che ho intrapreso con la nostra deputata a
Bruxelles” – spiega -.

Letta così la vicenda è presa volutamente molto alla lontana. Il nodo resta sempre lo stesso e invece di scioglierlo lo si passa dalla mano destra a quella sinistra. All’ombra della parentela acquisita con la Ciarambino, il dottore in giurispridenza Migliorini, ha ricoperto senza essere retribuito una sua precisa posizione e ruolo all’interno del Consiglio regionale della Campania.

“Un’esperienza che mi ha arricchito molto e che continuerò a mettere a disposizione del Movimento, come ho fatto negli ultimi quattro anni e mezzo in Consiglio regionale, dove presto il mio servizio da volontario gratuitamente” – continua Migliorini – senza però dire fino in fondo quello che tutti pensano : L’esperienza che lo ha arricchito è dovuta unicamente al legame con la consigliera, insomma, un passepartout per stare dentro l’istituzione alla faccia dell’uno vale uno.

Maria Grazia Di Scala

E sulla vicenda per niente chiarita anche rispetto alla titolarità dell’uso di strumenti dell’amministrazione regionale o il maneggiare documenti riservati e il gestire informazioni sensibili è intervenuta con una nota la consigliere regionale di Forza Italia Maria Grazia Di Scala. La lettura dell’esponente di Forza Italia è chiaramente politica.

“Non meraviglia l’assoluto silenzio dei grillini campani e romani sugli attacchi subiti dalla consigliera Ciarambino per la vicenda della consulenza del marito a Bruxelles. Secondo la consigliera si tratterebbe di una trappola politica”.

“È evidente la volontà di scaricarla per la sua manifesta contrarietà all’inciucio M5S-Pd, M5S-De Luca – sottolinea Di Scala – la sua funzione si sarebbe esaurita”.

“Come a dire – aggiunge il consigliere di Forza Italia – quest’ inciucio s’ha da fare!” “Dinamiche queste – conclude Di Scala – davvero perfide per un movimento che ancora oggi si professa duro e puro, roba da far impallidire anche i politici piu’ scafati della Prima Repubblica”.

Sarà anche una trappola però la puzza è di un clamoroso familismo in salsa Pomiglianese.

Pier Paolo Milanese

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