Follia alla Notte d’Arte. Una kernesse organizzata dal basso che forse per la prima volta ha incluso nell’evento anche il rione Forcella, periferia del Centro Storico.
Una occasione persa per un territorio da sempre ai margini della città, un appuntamento storico per sdoganarsi e sentirsi per la prima volta un rione normale, un pezzo di Napoli riconnesso alla città. Solo un’illusione. Una grande frustrazione.
Pressapochismo, superficialità, svista, hanno fatto – in pratica – saltare l’evento perchè tutto ciò che era rivolto al pubblico è stato annullato incredibilmente : mancavano le autorizzazioni. Sembra una barzelletta invece è quello che è accaduto.
Una scivolata clamorosa e tutti puntano il dito contro il neo assessore al Turismo Eleonora De Majo sembra che fossero di competenza dei suoi uffici occuparsi dell’istruttoria e del livello autorizzativo del pubblico spettacolo.
Non c’erano in pratica i requisiti di legge per poter fare i concerti dell’inclusione. Proprio dal rione Forcella si leva la voce più arrabbiata.
I vertici dell’associazione culturale Annalisa Durante, la Rete Forcella sono su tutte le furie. Da Forcella gli sforzi per far partecipare la gente, farla avvicinare ai vicoli, alle strade del rione di notte è stata massima. Insomma, le istituzioni hanno boicottato un appuntamento che doveva essere il punto evidente di emancipazione dal ghetto di Forcella.
“Non avremmo mai immaginato che le istituzioni potessero essere capaci di sospendere per banali irregolarità burocratiche una festa popolare cittadina da mesi annunciata, autorizzata e divulgata come evento di abbattimento dei muri e di inclusione, con protagonisti bambini, giovani, famiglie, associazioni, artisti, un’intera comunità cittadina!” – attaccano – .
“Mentre eravamo nella nostra Biblioteca ad eseguire canti gospel con un gruppo nigeriano invitato da Samb e Diop, mentre eseguivamo dei reading artistici ed attuali con gli attori de I Teatrini, mentre si svolgeva la visita alla Mostra ‘Forcella: ieri, oggi e domani’ organizzata dalla Rete Forcella con la partecipazione degli Angeli del Cittadino, e mentre si svolgevano le visite guidate alla Chiesa di Sant’Agrippino, al Teatro Trianon Viviani e alla Ruota della SS. Annunziata…, le forze dell’ordine intimavano la sospensione dei concerti sui palchi che erano stati allestiti per strada, a causa de incomplete procedure eseguite per l’ottenimento dei permessi necessari a suonare in pubblico! Ma di che stiamo parlando???”.
La rabbia è tanta, c’è la consapevolezza di una occasione persa. “Vi sembra normale che un’istituzione organizza da settimane una kermesse popolare coinvolgendo cittadini, associazioni e commercianti, e la gente deve ritornare a casa perchè il palco, pur omologato e regolarmente autorizzato, non aveva l’agibilità del suono?! Ma in quale altra città sarebbe successa una cosa simile!”.
“C’ erano forse motivi di sicurezza che mettevano in pericolo l’incolumità delle persone? No! C’ erano forse infiltrazioni camorristiche nella gestione della festa che richiedevano un atto di sospensione e un annullamento della stessa? Anche questo no! C’erano forse pericoli di attentati, allerte meteo o altre problematiche imprevedibili da richiedere obbligatoriamente l’annullamento di una festa popolare? Assolutamente No! Ancora una volta No, No e No!”.
Non si tratta di rassegnazione, ma ora è tepo che chi ha sbagliato si assuma le sue responsabilità.
Non solo è stato commesso un danno ma soprattutto illuso e impedito a un pezzo di Napoli di gridare alla città il vero e doloroso cambiamento.