È convocato il gabinetto di crisi della Lega. Matteo Salvini ha riunito i suoi fedelissimi. La situazione è grave.
Lo strappo nel Governo è avvenuto. Nel mirino dei leghisti è finito il premier Giuseppe Conte e i ministri Danilo Toninelli e Elisabetta Trenta.
Il capo del Carroccio non ha gradito le prese di posizione di Conte, che fino a prova contraria è il presidente del Consiglio perché c’è un contratto tra M5S e Lega e un rapporto fiduciario.
Salvini ha messo la crisi dell’Esecutivo sul tavolo ed ha avuto rassicurazione da parte del Quirinale che in caso di rottura si andrà alle urne senza alcun ribaltone.
Le iniziative di Conte vengono bollate dallo stato generale della Lega come ‘gratuite’ e ‘irrispettose’. All’orizzonte ci potrebbe essere una resa dei conti finale tra il carroccio e i pentastellati.
Salvini accetta le critiche e le stilettate di Di Maio ciò che non andata proprio giù sono le dure prese di posizione di Conte e di ‘no’ a raffica di Toninelli e Trenta.
Il ministro dell’Interno non esclude che a breve ci potrebbe essere una crisi del governo con la caduta dell’esecutivo a ferragosto.
I sondaggi sono dalla parte di Salvini perché nonostante la bufera del russiagate la Lega è stabilmente il partito che ha la maggioranza relativa.
Un passaggio delicato è quello di mercoledì quando il premier Giuseppe Conte quando si presenterà nell’Aula di Palazzo Madama a rispondere sul Russiagate sotto lo sguardo dello stesso Salvini. Una prova del fuoco, una parola fuori posto e il governo non c’è più.
La lega alza la posta per evitare il burrone della crisi chiede la testa di Toninelli e Trenta e la revisione o aggiornamento del contratto. Un’altra partita è l’autonomia differenziata con la reintroduzione della scuola tra le competenze delle Regioni, cosa che Conte non vuole concedere.
Il bersaglio leghista è il premier. Ed è per questo, forse, per la rottura definitiva con l’inquilino di Palazzo Chigi, che Salvini torna a minacciare la crisi.
Chi vorrebbe un Salvini sconfitto, messo all’angolo e sotto ricatto si sbaglia di grosso. Sembra che in queste ore il capo del Viminale stia ultimando il suo programma di attacco.
La certezza è che la Lega reagirà agli assalti di Conte e del M5S nel tentativo di disarcionare la leadership di Salvini.
Con preoccupazione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella osserva l’evolversi della pre-crisi dell’esecutivo.