Sono stati i familiari – su consiglio della polizia – smontare l’altarino abusivo allestito in onore di Benvenuto Gallo, il 24enne, ucciso a San Pietro a Patierno lo scorso novembre.
Non è mancata una ritorsione: nel mirino è finito il grande murales dedicato a Nino D’Angelo da Jorit, lo street artist partenopeo. Qualcuno ha scritto: “I morti vanno rispettati, non cancellati”.
Intanto, movimenti dei centri sociali napoletani si affrettano a difendere il prossimo murales che potrebbe essere cancellato, doo quello di Luigi Caiafa cioè quello di Ugo Russo, 15nne ucciso da un carabiniere dopo una tentata rapina: “Quel murales – dicono – e’ frutto di un percorso di rivendicazione di verita’ e giustizia sul caso umano e giudiziario di un ragazzo di 15 anni”.
Toni che si alzano nei giorni in cui proprio Jorit finisce i suoi cinque nuovi momenti di bellezza a Barra: il volto di Salvador Allende, un bambino palestinese con la kefiah, Martin Luther King, una ragazza con lo sfondo dello spazio e tre bambini che dormono e sognano nello stesso letto.
Opere realizzate con la collaborazione di altri artisti. E un altro vicolo di Napoli celebra un idolo che non verrà mai dimenticato, Diego Maradona: la piazzetta di via De Deo ai Quartieri Spagnoli da ieri ospita un vero altare con l’immagine dell’asso argentino, inaugurata dal figlio napoletano Diego Junior e che consacra lo slargo con il vecchio murales di Diego.