“No a un colpo di spugna per norme scritte con il sangue di magistrati e forze dell’ordine, ma subito una norma”.
Catello Maresca, ex pm antimafia ora sostituto in procura generale a Napoli, affida a un posrt su Fb la sua posizione sull’ergastolo ostativo. Che “era ed è l’architrave della legislazione antimafia italiana”, a suo avviso
“Quanto stabilito dalla Corte Costituzionale non deve agevolare alcun colpo di spugna su norme che hanno consentito finora di contrastare in maniera efficace il fenomeno mafioso nel nostro Paese – il suo ragionamento – le questioni di legittimita’ accolte dalla Corte di Cassazione sul regime applicabile ai condannati alla pena dell’ergastolo per reati di mafia e di contesto mafioso che non abbiano collaborato con la giustizia meritano una risposta adeguata e veloce del Legislatore”.
“Bisogna tenere in considerazione certamente la sensibilità espressa dalla Consulta, ma non si può dimenticare che la eradicazione del cancro mafioso dal nostro Paese è una priorità assoluta per il futuro dei nostri figli – aggiunge Maresca – vanno studiati percorsi tecnici e norme che devono inserirsi senza far danni nell’attuale sistema di norme di contrasto alla criminalita’ organizzata”.
“Norme che sono state scritte col sangue di centinaia di imprenditori, poliziotti, carabinieri, finanzieri, magistrati, cittadini comuni, uccisi perchè non hanno mai piegato la schiena davanti ai mafiosi. Non più automatismo tra la mancata collaborazione e l’ergastolo ostativo, ma percorsi seri di analisi e vaglio della pericolosità dei detenuti. Sicurezza pubblica e rieducazione sono valori che possono anzi devono coesistere” – conclude il suo post -..