Minacce a giornalista: giudice, più gravi perché di un mafioso

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È stata vittima di “minacce gravi di morte” Maria Bertone , direttrice dei quotidiani Cronache di Caserta e Cronache di Napoli. Minacce che hanno esercitato sulla giornalista “una più forte pressione psicologica, in quanto proveniente da un soggetto che gravita nella sfera dell’associazione di tipo mafiosa”.

Lo scrive il giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Luciana Crisci nelle motivazioni della sentenza che ha condannato per minacce ad un anno e mezzo di carcere Giovanni Cellurale, esponente della fazione Bidognetti del clan dei Casalesi, detenuto a Palermo.

Quelle minacce, cellurale, le scrissero in una lettera che indirizzò alla Bertone dopo la mancata pubblicazione da parte di Cronache di Caserta di una sua missiva.

Il giudice di Santa Maria Capua Vetere ha voluto evidenziare anche il grave atteggiamento dell’imputato che “non mancava di fare espresso richiama al suo gruppo criminale”, precisando che se prima di lui il carcere fosse stato lasciato da altre persone a lui legato avrebbero provveduto loro “a sparare dieci colpi in bocca al direttore e alla sua famiglia”. Nel processo si sono costituiti parte civile la cooperativa Libra, che edita Cronache, e l’Ordine dei Giornalisti della Campania, attualmente commissariato.

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