Spengono gli entusiasmi dal quartier generale del Movimento 5 Stelle sulle ipotetiche e potenziali alleanze in occasione delle elezioni regionali con il Pd.
Se Nicola Zingaretti, segretario dem raccoglie e rafforza l’invito di Dario Franceschini nel costruire un percorso insieme ai Pentastellati questi ultimi – per ora – non abboccano all’amo e al progetto politico di una riproposizione di accordo nazionale da modulare e riprodurre sui i vari territori rispondono picche.
“L’idea di Franceschini è corretta” ha commentato Zingaretti ma fonti 5Stelle: “Non è all’ordine del giorno”.
Però è chiaro che è una possibile, probabile prospettiva politica per contrastare l’avanzata del centro-destra che nonostante la traumatica rottura con lo strappo della Lega resta l’avversario da battere anche in considerazione di una strategica nuova edizione dell’alleanza Lega-Forza Italia- Fratelli d’Italia.
Insomma, il Pd è pronto ad andare fino in fondo e cercare di discutere con il M5s sulle alleanze nel voto regionale proposto dal ministro della Cultura Dario Franceschini. “L’idea di Franceschini è corretta. Bisogna rispettare le realtà locali, ma se governiamo su un programma chiaro per l’Italia, perché non provare anche nelle Regioni ad aprire un processo per rinnovare e cambiare?”, ha spiegato il leader dei democratici.
Un no però esplicitato è giunto dal deputato, ex sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano.
“Abbiamo già detto chiaramente che non è possibile per noi, non è previsto dal nostro statuto e non c’è nessuna volontà di farlo. Quindi l’argomento per noi non esiste nemmeno”.
Anche se pare di capire che sottobanco settore dei Pentastellati vicini all’area degli ortodossi facenti capo al presidente della Camera Roberto Fico lavorano pancia a terra per costruire qualcosa dal basso perché – questo è il ragionamento – l’avanzare di un’Italia monocolore e di destra a livello regionale preoccupa e inquieta.
Pier Paolo Milanese