Quel zainetto dell’uomo ragno a terra accanto al cadavere del nonno fu un’immagine choc. Era il 9 aprile dell’anno scorso quando i killer fecero fuoco appena videro l’obiettivo.
Anche se era in compagnia del nipotino, anche se erano a poca distanza da una scuola. Luigi Mignano si trascinò a fatica verso l’ingresso dell’istituto scolastico e morì sotto una gragnuola di proiettili.

Dietro di lui a terra rimase lo zainetto, lasciato cadere dal bimbo che per miracolo non venne colpito.
Il giudice per le indagini preliminari ha inflitto per questo omicidio di camorra sette ergastoli.
Carcere a vita a Salvatore Autiero, Pasquale Ariosto, Gennaro Improta, Giovanni Salomone, Giovanni Musella, Umberto Luongo e Ciro Rosario Terracciano.

Quattordici anni sono stati inflitti invece al pentito Umberto D’Amico.
Tutti sono accusati di aver preso parte alle fasi preliminari e organizzative dell’agguato nell’ambito della guerra trentennale tra i Rinaldi e i Mazzarella, con la loro appendice dei Luongo-D’Amico.
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