Da oggi nella città di Napoli c’è Largo Esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia. Con una targa a imperitura memoria apposta a Porta Miano, ingresso del Bosco di Capodimonte, il Comune ha voluto celebrare il Giorno del Ricordo.
“È un percorso di memoria ma anche di futuro – ha detto il sindaco, Gaetano Manfredi – io credo che lo strumento migliore per utilizzare la storia è usarla come insegnamento per il futuro e trasferirlo anche ai nostri giovani che continueranno questo percorso partito da molto lontano e che deve continuare. La tragedia della diaspora dalla Dalmazia e dall’Istria è stato il dramma di un popolo, di persone, di famiglie che hanno dovuto lasciare in poche ore la loro storia, la vita, la cultura e gli affetti”.
L’apposizione della targa nasce da una richiesta, accolta dall’ amministrazione comunale, dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, richiesta avanzata da tempo.
Una targa che non è stata apposta in un luogo a caso: nel Bosco di Capodimonte, infatti, fu allestito un campo profughi e pertanto la strada dove oggi è stata svelata la targa per anni è stata attraversata quotidianamente da decine e decine di esuli in fuga per entrare ed uscire dal campo profughi di Capodimonte. Ma la targa non è l’unico modo con cui il Comune vuole ricordare le Foibe.
Il sindaco Manfredi ha annunciato che l’amministrazione, con la collaborazione dell’Università Federico II e dell’Università L’Orientale, stanno lavorando al progetto per la realizzazione di un Centro di documentazione che – ha spiegato – ”parte dalla storia della diaspora istriana e che poi possa estendersi a tutte le diaspore accolte a Napoli che è una città forte e rappresentativa perchè in grado di inglobare le culture e le esperienze di tutti quelli che sono venuti qui”.
Al termine della cerimonia, alla presenza, tra gli altri, dei rappresentanti dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, è stata deposta una corona d’alloro nel Bosco lì dove è situata la targa che ricorda le vittime delle Foibe e gli esuli giuliano- dalmati che trovarono ospitalità nel Centro raccolta profughi di Capodimonte.
Metti un like alla nostra Fanpage
© Riproduzione riservata
www.ladomenicasettimanale.it