Sono complessivamente sei i detenuti deceduti nel carcere di Modena durante la rivolta di domenica pomeriggio, lo si apprende da fonti della Questura modenese confermate dal sindacato della polizia penitenziaria, Sappe.
Insomma almeno altri tre decessi in più rispetto a quanto comunicato precedentemente dall’amministrazione penitenziaria, secondo cui allo stato non è risultato alcun segno di lesione sui tre corpi.
Due decessi, infatti, sarebbero riconducibili all’uso di stupefacenti, mentre il terzo detenuto è stato rinvenuto in stato cianotico, di cui sono si conoscono le cause.È chiaro che occorre capire e accertare cosa realmente sia accaduto nel penitenziario.
La rivolta è esplosa in tutti i carceri italiani a seguito dello stop ai colloqui deciso per impedire la diffusione nei penitenziari del coronavirus. Intanto nel carcere di Foggia alcuni detenuti sono riusciti ad evadere e sono stati bloccati all’esterno.
I detenuti hanno divelto un cancello della ‘block house’, la zona che li separa dalla strada. Al momeno è impossibile stabilire se qualcuno sia riuscito a scappare. La protesta, la stessa divampata nelle altre carceri d’Italia, per le regole più stringenti sui colloqui con i parenti.
A quanto si apprende i detenuti hanno divelto un cancello della ‘block house’, la zona che li separa dalla strada. Molti detenuti si stanno arrampicando sui cancelli del perimetro del carcere. Sul posto polizia, carabinieri e militari dell’esercito.
Nel corso della rivolta alcuni detenuti sono saliti sul tetto, altri hanno rotto le finestre, e all’ingresso della casa circondariale è stato appiccato un incendio. Negli scontri con le forze dell’ordine, un detenuto è rimasto ferito alla testa ed è stato portato via in barella.
Alcuni parenti, prima di essere allontanati, hanno cercato di far ragionare i detenuti per riportarli alla calma: “Se fate così è peggio, dovete stare tranquilli”, hanno detto loro.
La zona è circondata da carabinieri, agenti della polizia e militari dell’esercito. Un elicottero sta sorvolando il carcere.