“Fa male vedere una città sofferente, protestare, difendere i propri diritti. Lottare e gridare a gran voce, scioperare ed essere descritta e rappresentata come una città incontrollabile dove la rabbia si scatena ed è alimentata da forze antidemocratiche. Quello per cui si lotta sono diritti sacrosanti della nostra democrazia! E’ legittimo protestare anche con forza, purché dalla protesta non si passi al vandalismo e all’anarchia. Ogni lotta per i propri diritti ha dentro di sé una nobiltà di valori e per questo motivo non va infangata né strumentalizzata”.
È quanto è scritto dai lavoratori della Whirlpool di Napoli in una lettera alla città.
“La nostra Napoli – ricordano i lavoratori di via Argine – da sempre soffre, inserita in un Paese che continua a creare una linea immaginaria tra nord e sud: dove una parte corre più veloce di un’altra che deve superare ostacoli inimmaginabili per stare al passo e lo fa mettendo in campo tutta se stessa con tutte le sue capacità e con tutte le sue difficoltà; perché Napoli si sveglia ogni giorno con la consapevolezza di dover fare sempre di più rispetto agli altri”.
“La nostra città ha sempre dimostrato sensibilità e capacità di reagire nei momenti di difficoltà, ha saputo superare e diventare esempio per gli altri, si è opposta quando le ingiustizie prendevano il sopravvento e ha conservato una sua integrità morale che ha tramandato nei millenni e questo è un patrimonio che non va disperso. Le difficoltà che il coronavirus sta causando mettono in ginocchio l’intera società, stiamo lottando contro la pandemia e contro tutte le crisi che la pandemia stessa ha smascherato, il lavoro già precario sta scomparendo ed il bisogno di ogni uomo viene negato”.
“Noi lavoratori Whirlpool di Napoli – prosegue la lettera – siamo vicini a tutti quegli uomini che come noi sono in lotta e scendono in strada per difendere i loro diritti: commercianti, artigiani, ristoratori, artisti, lavoratori, e tutti quegli uomini che come noi vedono svanire la possibilità di poter garantire un futuro a se se stessi e alle loro famiglie, per quanto precario sia il nostro futuro siamo costretti a sfidare la sorte, e in alcuni casi le regole, per il diritto alla vita, costretti a protestare nonostante la presenza del virus, contro un unico nemico che ha reso questa società schiava e senza valori: il profitto prima della persona. In particolare durante questa Pandemia, bisogna fare presto, per evitare che tutto degeneri e che abbiano voce solo la disperazione e la rabbia. Non abbiamo bisogno di contrapposizione pretestuosa, ma di ascolto e proposte concrete e veloci che diano soluzioni ai problemi”.
“Il 31 ottobre è vicino – concludono i lavoratori – sono ormai 18 mesi che chiediamo rispetto e dignità per noi e per le istituzioni. I lavoratori della Whirlpool di Napoli combattono per il loro futuro, per il futuro di tutti e lo fanno con fermezza e risolutezza, tenendo fede ai valori ed agli ideali per cui lottano, a difesa della nostra città e per affermare il diritto al lavoro. Siamo l’Italia che resiste”.